Quello della Flotilla è un gesto incosciente e rischioso, che non apre spiragli diplomatici ma aggiunge benzina sul fuoco di una tensione già altissima. È l’ennesima dimostrazione di un attivismo sterile, che non porta né pace né giustizia, ma solo il pericolo di escalation militari.
La politica estera non si improvvisa, non è un palcoscenico per applausi facili: è pazienza, conoscenza dei dossier e responsabilità verso alleati e partner. Proprio quello che sta facendo il nostro governo, lavorando, con discrezione e serietà e costruendo dialoghi e mediazioni reali per la pace. È questo il ruolo che compete a un Paese serio.