Oggi l’Italia rialza la testa.
Per anni, un sistema di corruzione ha trasformato il rilascio dei visti italiani in un mercato vergognoso. Da ieri, finalmente, i responsabili siedono davanti a un giudice.
Due funzionari della Farnesina a Dhaka e un faccendiere bengalese dovranno rispondere di aver venduto ingressi in Italia in cambio di soldi, regali e investimenti. Un giro di affari da migliaia di euro a visto, costruito su false assunzioni e abusi che hanno infangato il nome dell’Italia nel mondo.
Io stesso sono stato tirato in ballo da questo faccendiere, che tentò di “comprare il silenzio” su un sistema che invece avevo denunciato con forza. Non ho taciuto allora, e non tacerò oggi.
Grazie al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e alla Guardia di Finanza per il grande lavoro e la dedizione che hanno consentito di ottenere questo primo risultato.
Servire lo Stato non significa servirsi dello Stato.
Da oggi non ci saranno più zone d’ombra né scorciatoie.
Solo giustizia, trasparenza e rispetto per chi rappresenta davvero l’Italia.
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