Recenti referendum hanno messo in luce un problema ormai cronico: il voto degli italiani all’estero, sempre più inquinato da ritardi “strategici” e da sospette interferenze. È davvero una coincidenza che la ricezione delle buste elettorali continui a funzionare in un pianto, forse basato sul ritorno e gli interessi in gioco? E perché, a tempo debito, certi slogan sindacali – sempre gli stessi – sembrano muoversi nella cabina elettorale più degli stessi cittadini?
Per non parlare della presenza irrisolta di persone decedute sulle liste elettorali: chi vota al loro posto? E, già che ci siamo, chi sta riscuotendo le pensioni? Sono interrogatori pesanti, fatti scomodi che ho riportato prima di entrare in Parlamento, e che oggi ripeterò con più forza.
Ne ho parlato con il giornale.
Il governo Meloni sta combattendo questa situazione e presto porremo fine a questa eredità.
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