In questi giorni sto attraversando gli Stati Uniti e il Canada per celebrare, insieme alle nostre comunità, la Festa della Repubblica. Ogni tappa è un incontro con una parte viva della nostra identità ma in Canada questo legame assume un significato particolare.
Qui, la comunità italiana non ha solo messo radici: ha costruito, pietra su pietra, un pezzo importante del Paese. Dopo il secondo dopoguerra, migliaia di nostri connazionali si sono rimboccati le maniche e hanno contribuito in modo decisivo allo sviluppo dell’edilizia, delle infrastrutture, della manifattura, dell’industria e dell’imprenditoria.
È una storia fatta di fatica, coraggio, sacrifici ma anche – e soprattutto – di dignità e successo. Una storia che ha lasciato un’impronta indelebile nel tessuto economico e sociale del Canada.
Nel segno di questa vocazione al fare, all’unire, al costruire ponti, ho avuto il piacere di incontrare il nostro ambasciatore, Alessandro Cattaneo e l’onore di conoscere François-Philippe Champagne, attuale Ministro delle Finanze del Canada, presso l’Ambasciata d’Italia a Ottawa.
Con il Ministro – che nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di primo piano come Ministro del Commercio Internazionale, delle Infrastrutture, degli Esteri e dell’Innovazione – abbiamo discusso del ruolo chiave della nostra comunità e delle prospettive di collaborazione tra Italia e Canada.
Abbiamo parlato di sinergie concrete, di progetti comuni, di come i legami umani e culturali possano tradursi in opportunità per entrambe le nazioni. Perché gli italiani nel mondo non sono mai stati semplici migranti: sono ambasciatori di talento, di valori, di cultura. Ovunque vadano, portano con sé un’Italia operosa, rispettata, capace.
Oggi più che mai, il loro contributo rappresenta la chiave per costruire un futuro condiviso, fatto di amicizia, di fiducia e di nuove alleanze.













