Nei mesi scorsi denunce per falsi documenti in America del Sud, ‘in 6 mesi 8mila cittadinanze da Caracas’ “Sono soddisfatto, ma quanto emerso è solo la punta di un iceberg, la vicenda è davvero inquietante e riguarda il tema dell’immigrazione illegale e soprattutto, in questo caso, quello della sicurezza nazionale”. Interpellato dall’AdnKronos Andrea Di Giuseppe, deputato di Fdi eletto all’estero, nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale, non si mostra affatto stupito dopo le parole del titolare della Farnesina, Antonio Tajani, che ha reso nota la vicenda relativa a 5 esponenti di Hezbollah che erano riusciti ad avere il passaporto italiano. Per i miliziani di origini libanesi è stata chiesta la revoca della cittadinanza, ma secondo Di Giuseppe c’è ancora tanto da fare: “C’è un meccanismo collaudato di frode -avverte Di Giuseppe che fece una sua denuncia 5 mesi fa su casi di passaporti e visti ‘fake’, assegnati dietro ricompensa di denaro- . Si tratta di persone che diventano italiane e sono poi nelle black list statunitensi, al centro di traffico internazionale di stupefacenti, commercio d’armi e finanziamenti ai terroristi”. L’esponente meloniano cita i numeri del consolato italiano a Caracas, in Venezuela: “Negli ultimi sei mesi sono passate pratiche in quella sede per 8mila passaporti italiani”. La sua denuncia, per la quale ha subito minacce nelle scorse settimane, è finita sul tavolo della Farnesina aprendo il caso, anche sulla stampa, e portando poi a un intervento del ministero. “Sono partiti gli ispettori, e il Console è stato richiamato a Roma, ma ci sono troppe cose da chiarire ancora, io faccio denunce ogni due, tre settimane, segnalando queste incredibili attribuzioni di cittadinanza a personaggi che poi finiscono nelle black list americane”, spiega.